A mezza strada scendendo da Arola, si incontra l'antica Torre di avvistamento eretta in collegamento con le altre per allertare anche le popolazioni collinari dal pericolo saraceno. Un poco più a valle c'è Fornacelle. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo con facciata ricurva e orologio in ceramica colorata, si affianca, come sempre in questi Casali, al sorprendente Oratorio del Rosario. Nonostante il poco spazio, una doppia rampa calibrata conduce al vano imbiancato della Congrega. Qui dentro, al di sopra degli stalli lignei dei confratelli, compare, imprevedibilmente, una piccola ma preziosa pinacoteca.
Pacognano , nonostante il trascorrere del tempo, è ancora come una volta, con le sue case rurali nascoste dal verde. Solitaria spicca sul vallone sottostante, a tre navi con grossa cupola, l'ottocentesca Chiesa della Natività di Maria Santissima. Ma il verde, che quassù tutto gelosamente nasconde, svela, a chi sa ricercarla, una perla rara: la decaduta, ma ancor bella, dimora di Gian Battista della Porta. Ancora in piedi, lì, nonostante tutto, a ricordarne il geniale pensiero. E nella chiesa, ma proveniente dal precedente luogo di culto del borgo, una lastra rinascimentale in finissimo marmo con angeli ai lati di un'edicola per l'olio degli infermi ricorda quale committente, nell'iscrizione dedicatoria, il padre di quell'eclettico intellettuale.